Del Piero: «Che bello fare gol su punizione»

E ai tifosi della Juve che hanno festeggiato su Facebook: «Grazie dei messaggi, vi meritate una linguaccia»
TORINO, 17 gennaio - «Oggi è un giorno di riposo per noi, domani torneremo a Vinovo per preparare la prossima partita contro la Sampdoria, trasferta per nulla semplice. Sono pronto e sono molto carico, non potrebbe essere altrimenti dopo una giornata come quella di ieri. Ci tenevo a tornare a segnare e anche a farlo su punizione, perché è sempre una bella soddisfazione…». Così Alessandro Del Piero sulle pagine del suo sito ufficiale all'indomani del gol segnato contro il Bari. Il campione della Juventus ha ricevuto l'ennesima dose di complimenti e belle parole. Da parte della critica, ma soprattutto dei tifosi. A loro va il suo speciale ringraziamento: «Grazie per tutti i messaggi che mi avete mandato su Facebook ieri dopo la partita e oggi, vi meritate una bella… linguaccia!».

Krasic: «Con la Juve voglio vincere tutto, è il massimo»

«E’ il sogno di qualsiasi giocatore arrivare in questa squadra»
TORINO, 17 gennaio - «E’ il sogno di qualsiasi giocatore arrivare alla Juve. L’ho messa al primo posto, non mi interessava il denaro, non mi interessava quello che gli altri club mi offrivano, io volevo la Juve». Milos Krasic si racconta in un'intervista nell'edizione invernale di 'Torino Magazine'.

EMOZIONE JUVE - L'esterno serbo della Juve, considerato tra i migliori acquisti della stagione, rivela l'emozione di vestire la maglia bianconera. «Ero emozionantissimo. Mi sono detto: Milos, sei l’uomo più felice al mondo», spiega Krasic, che elogia anche il capitano bianconero Alex Del Piero: «Quando ho stretto la mano a Del Piero ho sorriso dentro di me. Alessandro è davvero una bella persona. So che quando ricevo da lui un buon consiglio sul calcio in realtà è anche un buon consiglio per la vita». Krasic aveva anche altri 'idoli' alla Juventus: ««Buffon ma anche Jugovic. Avevo 11 anni quando arrivò alla Juve, serbo come me, l’ho ammirato moltissimo». Ottima l'impressione del tecnico Del Neri: ««È un vero professionista, un uomo di autorità. Esige il massimo da noi, e noi ci diamo tutti da fare per ottenerlo, cercando di trasformare i suoi dettami in realtà sul campo. Ho la fortuna di sapere esattamente cosa fare nel mio ruolo, e se il mister mi ordina qualcosa di diverso Salihamidzic mi fa da interprete». Juve signigica anche Agnelli. «Sia in Serbia che a Mosca tutti sanno che gli Agnelli sono tra le famiglie italiane più famose ed importanti d’Italia -spiega Krasic-. Non ho ancora avuto modo di parlare apertamente con il presidente, ma mi ha trasmesso grande determinazione. È un uomo giovane che sa quello che vuole, il nostro timoniere. Daremo il massimo per lui».

IL FUTURO - Il serbo ha le idee chiare per il prossimo futuro: «Ho 4 anni di contratto con la Juve, voglio vincere tutto il possibile. Diventando un ottimo professionista e soprattutto un uomo di valore. Se non sei uomo dentro non sei nulla. Chiudere la carriera nella Juve? «Se tutto va per il verso giusto sì, mi piacerebbe. Ma nessuno può conoscere il domani». Grande saggezza, da chi ha visto la guerra da vicino: «Quando tocchi con mano il significato di una guerra sei costretto ad avere coraggio. E ho imparato a comportarmi allo stesso modo anche nella vita. Combatto ogni giorno».

Juve, oggi Floro Flores. Poi Luis Fabiano?

Marotta consegna un rinforzo a Del Neri e prova a prendere il brasiliano. Il ds del Siviglia: «Sì, Juve e Real lo vogliono»
TORINO, 17 gennaio - Superato lo scoglio Bari la Juve torna a navigare nel mare grande del campionato, prevedendo però parziali tappe per il calciomer­cato. Perché la bonaccia forse è alle spalle, ma da qui all’avere la garan­zia che il vento soffierà definitiva­mente a favore ne passa parecchio. In effetti occorre recuperare. Terre­no e giocatori. Relativamente ai se­condi una mano può darla lo staff medico, assai impegnato di recente. Qualche segnale positivo si registra: giovedì è tornato in campo Gigi Buffon, ieri l’ha imitato Jorge Mar­tinez. L’uruguaiano è un giocatore buono per due ruoli ma alla resa dei conti è stato acquistato per agire da esterno di centrocampo. Il che ci con­sente di dire che in attacco l’emer­genza non può considerarsi supera­ta.

ALLA FIRMA - Infatti oggi la Juve chiuderà l’operazione Floro Flores. L’appuntamento tra le rispettive de­legazioni ( Beppe Marotta e Fabio Paratici da una parte, Gino Pozzo e Stefano Antonelli dall’altra) è fissa­to a Milano. Non sono previste sor­prese, dal momento che si tratta di ratificare l’intesa già raggiunta nei giorni scorsi. Ovvero il passaggio dell’attaccante napoletano alla Ju­ve con la formula del prestito e dirit­to di riscatto della comproprietà. La valutazione complessiva di Floro Flores è fissata a 10 milioni, ma l’e­sborso per le casse bianconere si li­mita a 1,5 milioni. Com’è stato am­piamente detto, una soluzione low cost. Si spera che non sia low profi­le. In tal senso garantisce, strana­mente, il tecnico che ha appena de­ciso di avvallare la cessione del gio­catore in questione, Francesco Gui­dolin: «Floro Flores ha la qualità ne­cessaria per giocare al fianco dei campioni della Juve. Gli auguro di ottenere quelle soddisfazioni che cerca». Augurio condiviso da Gigi Del Neri, che però non disdegnereb­be vedersi consegnare anche gioca­tori di maggiore statura assoluta. In attacco, piuttosto che a centrocam­po.

SEGNALI ALLA JUVE - Il giocatore più chiacchierato è Luis Fabiano, al punto che sabato sera ne ha parlato anche Ramon “Monchi” Rodriguez, ds del Siviglia: «Luis Fabiano per noi è un giocatore importante e vor­remmo che restasse. Però quando si muovono club prestigiosi come la Juve e il Real (che però sembra aver svoltato in direzione di Van Nistel­rooy, ndr) può succedere davvero di tutto». Un po’ curiosa come smenti­ta, perché quando si vuole blindare i propri giocatori le formule sono de­cisamente più aggressive. Mentre nel caso specifico si ricava l’impres­sione che il Siviglia sia decisamente interessato ad approfondire il di­scorso, consapevole che il rapporto con il proprio bomber è ormai com­promesso. In effetti il problema per Marotta non consiste nel sedersi a trattare, ma nell’alzarsi con un ri­sultato concreto. Perché su una cosa il Siviglia non è disposto a transige­re, l’addio dovrà essere definitivo. Quindi si dichiara disponibile a ce­dere definitivamente il proprio as­so, ma rifiuta le mezze misure assai in voga nel mercato italiano, ovvero il prestito con diritto di riscatto. Se la Juve vuole Luis Fabiano deve stanziare un investimento di una decina di milioni. Punto.

PRONTO ALL’ADDIO - Nel frattem­po Luis Fabiano messo al corrente dell’interessamento bianconero (in realtà propiziato dalle mosse di un agente molto vicino al suo entoura­ge) dopo la sconfitta interna con l’E­spanyol ha chiesto ai dirigenti del Siviglia di lasciarlo partire per Tori­no. Un passo importante che testi­monia sulla fiducia del brasiliano sulla reale volontà della Juve e quindi sull’esito della trattativa. La palla, come già detto, passa nel cam­po della dirigenza bianconera, chia­mata a mosse concrete.

ALTRI RUOLI - Ieri dalla società so­no arrivati segnali sulla decisione di confermare Momo Sissoko. La par­tita però rimane aperta, perché il maliano preferirebbe chiudere l’e­sperienza bianconera e l’eventuale ricavato sarebbe molto utile per de­finire l’operazione Luis Fabiano. Re­stiamo dell’idea che tutto dipenda dalla bontà delle proposte che arri­veranno in corso Galileo Ferraris, anche perché Marotta qualche idea sul sostituto di Sissoko potrebbe averla già maturata... A proposito di attesa, anche Andrea Barzagli at­tende il via libera dal Wolfsburg. L’intesa tra il difensore di Fiesole e la Juventus è già stata raggiunta, ma perché il tutto trovi riscontro bi­sogna che Dieter Hoeness reperisca sul mercato un altro difensore. Quindi l’interrogativo non verte sul­l’arrivo di Barzagli in bianconero, ma sui tempi. L’impressione è che saranno abbastanza rapidi.
 

Contrordine: adesso Momo non si vende più

Conseguenza dell’ottima partita e di nuove strategie, la decisione è maturata nel tardo pomeriggio di ieri, dopo un summit Agnelli-Marotta, servito ad aggiornare tutti i ragionamenti di mercato in corso
TORINO, 17 gennaio - Contrordine: Momo Sissoko non si vende più. Conseguenza dell’ottima partita e di nuove strategie, la decisione è maturata nel tardo pomeriggio di ieri, dopo un summit Agnelli-Marotta, servito ad aggiornare tutti i ragionamenti di mercato in corso. Perché da una parte il maliano ha sfornato una partita di quelle che l’avevano fatto diventare uno degli idoli della tifoseria juventina: generoso, ovunque, cattivo il giusto, prezioso oltremodo nel suo contributo alla fase difensiva. Dall’altra, la Juventus ha frenato sulla sua cessione, soprattutto in considerazione del fatto che offerte serie non ne sono arrivate: perché in prestito Marotta non lo cede, ma è disposto a parlare con chi si presentasse con un assegno da 7- 8 milioni di euro.

DISPONIBILITA’ - O almeno lo era fino a ieri pomeriggio, perché da oggi è meno disponibile a trattare la cessione del maliano, anche se continua a tenere viva l’attenzione sulle possibili alternative. Anche perché se dovesse partire Momo, il centrocampo avrebbe bisogno di un sostituto e, a prescindere da questa situazione, Del Neri ha espresso l’esigenza di un uomo più simile a Felipe Melo per completare un reparto nel quale è sempre più convinto di trasformare Marchisio in esterno sinistro in modo permanente. Troppo più equilibrio viene offerto con il torinese in quella posizione, per cui Del Neri cerca un uomo che possa sostituire il sempre più indispensabile Felipe Melo.

L’ALTER MELO - In mancanza del suddetto “alter Melo”, Del Neri si tiene stretto Sissoko, soprattutto se Momo gioca come ha giocato ieri. E di cessione, semmai, se ne parlerà a fine stagione. Da parte sua il giocatore, dopo aver “ sparato” contro la società ( che non era stata comunque tenera nei suoi confronti), sembra aver ritrovato una certa serenità, dopo il chiarimento in sede di martedì. Marotta e il giocatore si sono parlati, hanno discusso e trovato un punto di intesa che ha trovato regolare riscontro in campo, dove è andato un Sissoko che nessuno si aspettava dopo gli attriti e le acidità dei giorni scorsi. E’ la prima gara di una nuova era o solo un episodio passeggero? La verità si scoprirà entro la fine di gennaio.

Juve, il pessimismo è fuori luogo. GUARDA TUTTI I GOL

La se­conda vittoria in quattro giorni porta la Juve a -7 dal primo posto, con Na­poli e Lazio a tiro (-3). Aquilani ha ricordato che questa non è la Juve di Zidane ma una squadra for­nita di due doti: l’umiltà e la pazienza

TORINO, 17 gennaio - L’idea della Juve di affidarsi a Lu­ca Toni per risolvere il problema del gol era giustificata dalle circostan­ze. Ovvero dall’infortunio di Quaglia­rella e dalla carenza di grandi attac­canti sul mercato. Ma tra giustificata e giusta passa una certa differenza. La stessa che esiste tra un pur valido rime­dio e un progetto. O tra il mercato di gennaio e quello estivo. Tesi, quest’ul­tima, cara alla proprietà bianconera, che ha rimandato ai mesi caldi i gran­di colpi in grado di legittimare l’idea e la parola scudetto. Nel frattempo si in­seguono giocatori in cerca di riscatto o di una vetrina che consenta loro una definitiva consacrazione, vedi Floro Flores. Soggetti utili a completare il gruppo, a non perdere colpi in ottica Champions. L’obiettivo di stagione. In tal senso, la domenica che ci siamo lasciati alle spalle ha fornito responsi importanti per Gigi Del Neri. La se­conda vittoria in quattro giorni porta la Juve a -7 dal primo posto, con Na­poli e Lazio a tiro (-3), dimostrando che il pessimismo diffuso era fuori luogo. Tesi ribadita da Alberto Aquilani, uno che ha la statura tecnica per risolvere parecchi problemi, ieri anche quello del gol. E lo spessore per andare al cuo­re della questione. Ovvero di ricorda­re ai tifosi che la Juve attuale non è quella di Zidane. Si tratta, in effetti, di una squadra che deve soffrire per do­mare ogni partita, ma che sembra for­nita fin d’ora di due doti: l’umiltà e la pazienza. Utili per vincere sfide come quella con il Bari e, merita ricordarlo, anche quella con il Milan. Non è così poco, guardando da dove si è partiti.

Delneri: "Bravo Sissoko" Del Piero: "Futuro a breve"

L'allenatore della Juventus: "Abbiamo interpretato benissimo la gara, mi è piaciuto Sissoko, sulle qualità di Del Piero non ci sono dubbi". Il capitano: "Prima di marzo decideremo il mio futuro, anche per un discorso di programmazione mio e della società, la Juve è la priorità, ma se fossi certo di rimanere avrei già un contratto. Mai un'altra squadra italiana"

Gigi Delneri con Traorè. LaPresse
Gigi Delneri con Traorè. LaPresse
TORINO, 16 gennaio 2011 - Soddisfazione in casa Juventus dopo la vittoria, pur sofferta, sul Bari.
delneri soddisfatto — "Abbiamo amministrato bene la palla per sfruttare le ripartenze. Abbiamo interpretato benissimo la partita, in maniera egregia, in termini di qualità ed intensità, emotiva anche. Abbiamo giocato giovedì sera col Catania, ho dovuto cercare dei cambi che per fortuna hanno trovato i risultati sperati": così l'allenatore della Juventus Gigi Delneri ai microfoni di Sky. Il tecnico ha parole di elogio per i suoi giocatori, soprattutto per Sissoko: "Oggi mi è piaciuto moltissimo Sissoko, sulle qualità di Del Piero non ci sono dubbi, ma così come da Buffon e Chiellini mi aspetto giocate importanti e di stimolo". Delneri commenta poi l'errore di Sorensen: "Alla sua età ancora difficilmente regge due partite in tre giorni, ma ha comunque fatto una buona prova". Poi su Buffon dice: "Quando Gigi Buffon sta bene non vedo chi possa giocare al suo posto, con tutto il rispetto per i portieri che abbiamo. Loro - dice riferendosi a Storari - per fortuna hanno un buon rapporto. Noi allenatori dobbiamo sempre stimolare i giocatori, ma poi dobbiamo vedere la realtà dei fatti. Penso che Storari possa giocare ovunque in Italia, anche qua, ma davanti a lui ha il numero uno".
Alessandro Del Piero. Ap
Alessandro Del Piero. Ap
del piero — Il capitano della Juve, ai microfoni di Sky e Mediaset parla del suo domani: "Credo che a breve decideremo quale sarà il mio futuro, anche per un discorso di programmazione mio e della società". Ale Del Piero fa il punto della situazione su un rinnovo contrattuale che ancora non arriva, ma che potrebbe presto riservare qualche novità. "C'è un colloquio aperto e trasparente con la società, e in questo senso non vedo nessun problema. Spero e credo che sapremo qualcosa prima di marzo". Del Piero, al termine della vittoria sul Bari, non esclude nulla perchè, ricorda, che nel calcio "tutto può accadere, ma la mia priorità resta la Juventus". E anche se Silvio Berlusconi ha più volte manifestato la sua stima nei confronti del capitano bianconero, Del Piero in rossonero non si vede. "L'ho ringraziato allora e lo faccio ancora adesso, ma per quella che è stata la mia storia alla Juventus non penso che giocherò in un'altra squadra italiana". Totti ha il contratto, Del Piero no, ma le storie dei due capitani sono molto simili. "Mi auguro che Francesco finisca la carriera a Roma perchè è il simbolo della squadra e ha qualità per dare ancora tantissimo. Se ho la sicurezza di chiudere la carriera qui? No, altrimenti avrei già un contratto ovviamente", ha concluso Del Piero.
Alberto Aquilani festeggia il 2-1 finale. Ap
Alberto Aquilani festeggia il 2-1 finale. Ap
aquilani — "La Juve adesso è questa, dobbiamo rimboccarci le maniche e andare avanti così". Questo il commento di Alberto Aquilani, autore del gol che ha dato la vittoria ai bianconeri contro il Bari, ai microfoni di Stadio Sprint in onda su Raidue. "Ci abbiamo creduto sempre sempre, ma abbiamo fatto fatica, il Bari ci ha messo in difficoltà", ha detto Aquilani, definendo il suo "un gol importantissimo,.perchè ci dà una spinta in più dopo due sconfitte" in campionato. In questo momento "gli infortunati sono tanti, la Juve e questa e fa fatica, ma l'allenatore dà tanta carica e bisogna andare avanti così", ha aggiunto l'ex romanista.

 

JUVE , IN ARRIVO FLORO FLORES

Sarà Antonio Floro Flores la punta che la Juve stava cercando per sostituire l'infortunato Quagliarella. Il 27enne attaccante si trasferirà dall'Udinese con la formula del prestito oneroso, circa 1,5 milioni di  euro, con possibile riscatto fissato a 10. Il dg Marotta ha chiuso l'affare questa mattina battendo la concorrenza di Bologna e Genoa, da tempo interessato al giocatore napoletano. La trattativa ha subito un'accellerata con l'infortunio di Luca Toni, che dovrà rimanere fermo dai 25 ai 30 giorni per un infortunio al ginocchio. L' oramai neo-juventino potrebbe già scendere in campo domenica contro il Bari, viste anche le non perfette condizioni di Alessandro Del Piero, uscito malconcio dalla sfida contro il Catania.
Sempre per il reparto offensivo, sono da considerarsi infondate le voci che vogliono Luis Fabiano vicino alla Vecchia Signora. A smentire una possibile trattativa ci ha pensato il procuratore del brasiliano con un " non abbiamo mai sentito la Juve".

SISSOKO IN INGHILTERRA?: Momo Sissoko potrebbe trasferirsi in Inghilterra. Secondo indiscrezioni di mercato, pare che l'Aston Villa sia interessato al centrocampista maliano, ormai in procinto di lasciare Torino. Oltre agli inglesi, al giocatore sono interessate anche Napoli, Fiorentina e Genoa, con quest'ultima che ha però raffredato la presa.


 

JUVENTUS- BARI 2-1




Sofferta vittoria, la prima in campionato nel 2011, per la Juventus che all'Olimpico di Torino regola di misura il Bari. Partita combattuta sin dalle prime battute ma la maggiore precisione sotto porta della formazione bianconera ha fatto la differenza. Con questo successo la Vecchia Signora si porta a quota 34 punti mentre il Bari rimane fanalino di coda con 14.
LA PARTITA: Gigi Del Neri deve far fronte all'emergenza: assenti Grosso, Marchisio e Amauri oltre ai lungodegenti Quagliarella, Iaquinta e Toni. In campo cosi va una Juve rimaneggiata con il rientro di Buffon tra i pali, difesa formata da Sorensen, Bonucci, Chiellini e Traore; a centrocampo agiscono Krasic, Sissoko, Aquilani e Pepe con l'inedita coppia d'attacco composta da Del Piero e il giovanissimo Giannetti. Dal canto suo il Bari presenta subito in campo il neo acquisto Rudolf, appena prelevato dal Genoa, che affianca Kutuzov in avanti.  A protezione di Gillet giocano Masiello, Belmonte, Glick e Rossi con Donati, Gazzi, Alvarez e Romero a centrocampo. Arbitra Brighi di Cesena.
I primi minuti di gara vedono un Bari arroccato in difesa al cospetto di una Juve che non riesce a trovare spazi e che fa fatica a innescare Krasic e Pepe, ben bloccati sulle fasce. Il primo squillo della gara arriva intorno al 25' quando Del Piero, sugli sviluppi di un corner, impegna Gillet alla deviazione. Il capitano bianconero è ancora protagonista per ben due volte quando calcia altrettante punizioni che non impensieriscono più di tanto l'estremo difensore pugliese. Al 42' però, al terzo calcio piazzato, il capitano non perdona per l'1-0 bianconero.

La seconda frazione di gioco inizia con gli stessi effettivi della primo tempo e con un Bari decisamente più agguerrito. Al 5' arriva la prima sostituzione tra i pugliesi, con Okaka al posto di Kutuzov. E' un cambio importante che produce gli effetti sperati perché all'11' il Bari perviene al pareggio: spizzata di Okaka per Alvarez, che fa fuori Sorensen e serve a Rudolf il pallone che vale l'1-1. Subito dopo la rete Gigi Del Neri corre ai ripari, inserendo Martinez per Giannetti, mentre Sorensen viene sostituito da Motta per cercare di bloccare le folate di Alvarez sulla destra. Ma nonostante i cambi la musica non cambia, la Juve è intimorita. Al 15' ancora Bari pericoloso con l'indiavolato Rudolf, ma Chiellini devia in angolo. Nel momento migliore della squadra di Ventura si rendono pericolosi Pepe e Aquilani che non inquadrano la porta. Altra girandola di cambi con Grygera per Traore,da una parte, e Castillo al posto di Rudolf dall'altra, ma è il 33' la chiave della gara: punizione dalla trequarti di Del Piero, la palla arriva sui piedi di Aquilani che calcia al volo battendo Gillet per la seconda volta, è il goal vittoria. Finale sofferto ma, nonostante i 5' di recupero, il Bari produce sterili attacchi e la Juve conquista tre punti fondamentali.

IL TABELLINO:

RETI: 42’pt Del Piero, 11’st Rudolf, 33’st Aquilani
JUVENTUS: Buffon, Sorensen (19’st Motta), Chiellini, Bonucci, Traore (31’st Grygera), Krasic, Sissoko, Aquilani, Pepe, Del Piero. Giannetti (12’st Martinez). All. Del Neri. A disposizione: Storari, Motta, Salihamidzic, Grygera, Martinez, Legrottaglie, Buchel.
BARI: Gillet, Masiello, Rossi, Glik, Belmonte, Alvarez, Donati, Gazzi, Romero, Kutuzov (5’st Okaka), Rudolf (31’st Castillo). All. Ventura. A disposizione: Padelli, Castillo, Crimi, Parisi, Rinaldi, Raggi, Okaka.
ARBITRO: Brighi di Cesena
NOTE: Giornata soleggiata, terreno in buone condizioni, ammoniti: Donati (B), Sorensen ( J), Castillo (B), Grygera (J)

MARTINEZ A JC: "Juve, che grinta! A Genova spero di ballare la Malaka Dance"


© foto di LINGRIA/PHOTOVIEWS
Jorge Martinez è tornato finalmente in campo, dopo due mesi e mezzo di assenza. Il fantasista uruguaiano, entrato nel secondo tempo al posto del giovane Giannetti, ha vivacizzato il gioco d'attacco dei bianconeri, nonostante una condizione fisica ancora approssimativa. Quindi, prima di lasciare lo stadio Olimpico, ha concesso un'intervista ai microfoni di Juventus Channel. Ecco le sue dichiarazioni, trascritte integralmente da TuttoJuve.com:
Jorge, quanto è stato importante ritornare in campo e dare una spinta rilevante alla Juve, per andare a vincere questa partita...
"Sì, è stata una partita molto importante per me. Devo ringraziare lo staff medico, i massaggiatori, i miei compagni che mi sono stati vicini durante questo infortunio. Sono rimasto fuori due mesi e mezzo, oggi sono tornato in campo e mi sentivo bene".
Abbiamo anche visto degli ottimi spunti. Nell'ultimo quarto d'ora hai fatto persino la prima punta...
"Sì, sono entrato circa mezz'ora, ho giocato e ho fatto il centravanti, la prima punta, perchè ovviamente non ero al 100% e c'era una situazione di emergenza, visto che mancano gli attaccanti per via degli infortuni. Io mi sono sentito molto bene. Entrare in una partita così, sull'1-1, mi ha fatto benissimo, perchè mi manca forza nelle gambe, mi mancano minuti di partita, quindi adesso devo giocare il più possibile per fare bene nelle prossime gare".
Che cosa è andato e che cosa non è andato oggi?
"Il fatto positivo è che nel secondo tempo, dopo aver subito il gol del pareggio, la squadra ha avuto quella grinta che ci vuole per vincere questo tipo di partite. Il Bari ha giocato molto bene, ma noi abbiamo dei valori: la grinta, la qualità e la determinazione, perchè puoi essere bravo ma se non sei determinato non vai da nessuna parte. Noi nel secondo tempo siamo stati determinati, siamo andati sempre avanti e abbiamo fatto il 2-1".
Il tuo ingresso in campo ha modificato l'azione offensiva della Juventus. Da quando sei entrato, tutto si è vivacizzato e poi sono arrivate anche le occasioni ed il gol di Aquilani.
"Quello di Aquilani è stato un bellissimo gol, ha preso il pallone molto bene e ha dato questa vittoria alla Juve a cui tenevamo tanto, perchè in classifica siamo a tre punti dal secondo posto. Io, come ho detto prima, sono entrato con una grande voglia di giocare. Sapevo di non essere in ottime condizioni, di non essere al 100%, ma avevo tanta voglia di giocare, di dare una mano alla squadra. Sono entrato, ho iniziato a correre subito dappertutto perchè volevo fare qualcosa. Il mister mi ha detto 'gioca centravanti, lotta tanto e poi quando hai la palla fai quello che sai fare tu'".
Ti ho visto molto bene nel gioco aereo. Noi pensavamo di avere solo un esterno, invece ci potrai dare una grande mano anche sulle palle alte....
"Sì, dopo la partita ho chiesto al dottore se nel piede al posto della vite mi hanno messo una molla (ride, ndr). In realtà sono un giocatore che nel gioco aereo ha fatto sempre bene, quindi quando sono spalle alla porta cerco di far salire la squadra, di andare sempre a lottare. Quando non mi sento forte di gambe come adesso, cerco sempro di aiutare la squadra, di lottare, di fare tutti i contrasti e di vincerli".
Genova può essere il posto giusto per ballare la "Malaka Dance"?
"Vediamo. Speriamo di ballare il più presto possibile. L'importante adesso è che la squadra continui così di partita in partita e adesso vada a prendere i tre punti a Genova. Poi se segno, vado sotto la curva e faccio un balletto".
© foto di FEDERICO DE LUCA
Adrian Mutu non è sul mercato ma c’è mezza serie A in attesa. Enrico Preziosi ci pensa: «Mutu non può non interessare - ha spiegato il presidente del Genoa -. Non abbiamo ancora incontrato alcun dirigente della Fiorentina ma se dovesse esserci solo un’opportunità noi ci saremo». Preziosi non ha incontrato i dirigenti viola ma si è sentito con Victor Becali, agente del giocatore, e ha trovato un accordo nel caso i Della Valle decidessero di togliere i lucchetti al romeno. Identica situazione in casa Juventus: «Non c’è trattativa perché il giocatore non è sul mercato, ma Adrian Mutu ci interessa - ha confidato il dg Beppe Marotta -. Ma solo se la Fiorentina dovesse metterlo sul mercato». Un contatto è stato acceso anche dal direttore sportivo del Napoli Riccardo Bigon, lo ha confidato proprio Mutu, dichiarazione tutta da verificare che non ha ottenuto riscontri e situazione in stand by dopo un’offerta economica ritenuta inadeguata da parte del procuratore del giocatore. C’è poi il Cesena che intende farne un simbolo, la prima a muoversi e accontentare le esigenze del giocatore, almeno secondo le dichiarazioni rese da Giovanni Becali, in nessun modo rappresentante del giocatore e radiato dall’albo. Ma è proprio l’ex presidente della Dinamo di Bucarest ad aver esacerbato gli animi, con le sue dichiarazioni contro la Fiorentina e contro l’allenatore Sinisa Mihajlovic.
Ora la situazione è molto più ingarbugliata e solo Adrian Mutu può districarla. Mihajlovic, accusato di essere un allenatore «senza palle» da Giovanni Becali, ha dato la sua versione su quanto è accaduto: «Non è vero che Mutu sia stato allontanato dall’allenamento. Ho chiamato Becali e ci ho parlato, lui sa che ho gli attributi e ha detto delle falsità. Non è vero che la società ha deciso di non convocare Adrian, è stato lui ad andarsene senza dare spiegazioni a nessuno». Una versione non ufficiale e tutta da verificare, chiarisce che Giovanni Becali avrebbe istigato Adrian Mutu a «fare casino» dopo il rifiuto a elargire certi compensi che la società viola non riteneva dovuti. Una confusione favorita dal fatto che il romeno ha un contratto con la Fiorentina siglato quando la sua procura era in mano ad Alessandro Moggi. Ora lo assiste il fratello di Giovanni Becali, Victor Becali. Confusione totale, con la Fiorentina che non intende trattare con Giovanni Becali e lo ha querelato: «Non vogliamo più vederlo». Situazione che si sblocca se Adrian Mutu rinuncia alla procura Becali, la differenza non è fra i due fratelli, è la potentissima famiglia ad essere sotto accusa da parte dei dirigenti viola.
Adrian Mutu ha un contratto in scadenza nel giugno 2012 a 2 milioni netti a stagione, a 32 anni cerca l’ultimo ingaggio della sua carriera, la Fiorentina era disposta a liberarlo a costo zero per il potenziale acquirente solo in caso di trasferimento all’estero, mai in Italia. Ma la trattativa con il Galatasaray dell’amico George Hagi non è stata chiusa, probabilmente sotto c’è dell’altro, il Chelsea pretende da Mutu una penale di 17 milioni e spazzola, dopo averne chiesto anche lo stop dell’attività. Se il tribunale dovesse confermare la sanzione, a Mutu non resterebbe che chiudere la sua carriera di calciatore, ennesima variante che rende complicatissimo un suo ingaggio. Resta il Dubai, meta che già nell’estate scorsa era parsa la più probabile, attualmente il giocatore è fuori mercato e fuori rosa, si allena da solo.
La Fiorentina comunque si sente giustamente mal ripagata da un calciatore con il quale ha mostrato una pazienza infinita.
L’attenzione attorno a un giocatore a fine carriera, sebbene di livello superiore alla media, dà il polso del mercato invernale attuale e della mancanza di punti di riferimento in grado di far compiere il salto di qualità. Sta addirittura arrivando sul mercato David Trezeguet, sebbene il suo procuratore Antonio Caliendo abbia escluso un clamoroso ritorno alla Juventus che peraltro sta cercando una punta: «Fra mille difficoltà - ha ammesso Beppe Marotta -. Sostituire Fabio Quagliarella non è semplice». Alberto Gilardino non si muove: «La Juventus? Sto bene a Firenze, almeno fino a giugno, poi si vedrà». Ancora tre settimane, i colpi arrivano.
© foto di Carmelo Imbesi/Image Sport
Sempre attiva sul mercato la Juventus, soprattutto per quello che riguarda i giovani. I bianconeri sono infatti interessati al giovanissimo Eliaquim Mangala, classe 1991, che gioca nello Standard Liegi, squadra belga. Il giocatore è un centrocampista centrale dal gran fisico, che può disimpegnarsi all'occorrenza anche da centrale di difesa, e grazie anche a questa duttilità tattica, è entrato di recente a far parte della nazionale francese under 21. Accaparrarsi Mangala non sarà però facile per Marotta e il suo staff, dal momento che il giocatore è cercato con insistenza anche da
© foto di ALBERTO LINGRIA/PHOTOVIEWS
Marco Storari potrebbe a breve lasciare la Juventus. Il portiere ex Milan e Sampdoria, 33 anni, si è reso protagonista di un ottimo girone d'andata con la maglia bianconera, e non ha intenzione di sedersi in panchina adesso che Buffon è completamente recuperato e pronto a riprendersi il ruolo di portiere titolare della Juve. A Storari è seriamente interessata l'Inter, che cerca un portiere di sicuro affidamento per sostituire Julio Cesar, martoriato dagli infortuni nel corso di questa stagione. Alla luce di questi fattori potrebbe profilarsi un clamoroso scambio tra di Inter e Juve, con Storari che vestirebbe il nerazzurro con possibilità di giocare di nuovo titolare, e Castellazzi che approderebbe in bianconero a fare la riserva di Buffon. Vedremo nei prossimi giorni se questo scambio tra bianconeri e nerazzurri potrà concretizzarsi.
© foto di Federico De Luca
A fine partita ci siamo fatti delle domande, soprattutto ascoltando le parole di Guidolin:
"Floro Flores? La Juve prenderà un giocatore di qualità. Sono sicuro che non sfigurerà di fronte agli altri attaccanti bianconeri. Antonio è un ottimo giocatore ma io al momento qui a Udine non posso dargli quello che merita".
Perche la Juventus dovrebbe prendere un giocatore che all'Udinese fa la quarta punta? Che valore aggiunto può portare un giocatore che fa la riserva a Sanchez, Di Natale e Denis.
La Juventus di oggi ha un attacco inferiore a in sequenza Milan (Pato e Ibrahimovic), Inter (Eto'o e Milito), Roma (Borriello e Vucinic), Napoli (Cavani e Lavezzi). Se la Juventus deve comprare la quarta punta dell'Udinese e farlo giocare forse titolare allora pure l'attacco Udinese è migliore di quello bianconero. Tolto Quagliarella e considerando Del Piero un mostro sacro, però come tale da utilizzare con il contagocce giusto, i restanti Amauri,Iaquinta e Toni non sarebbero titolari in nessuna delle prime cinque squadre del campionato.
Con Floro Flores, a meno di miracoli non ci saranno miglioramenti. Tuttavia il problema non è Floro Flores (quindi lasciatelo stare e con lui pure le sue pagine internet e facebook...), lui andrebbe anche preso, come eventuale quarta/quinta punta. Il problema è aver preso Toni che non garantisce alcun valore aggiunto e non garantisce sicurezze fisiche. Il colpo la Juventus lo dovrebbe fare prendendo un attaccante potenzialmente titolare in squadre di vertice. Insomma una punta di valore, capace di assicurare almeno otto gol nel girone di ritorno. Senza, sarà difficile raggiungere qualsiasi obiettivo e fatiche come quella di ieri saranno la regola e non l'eccezione. Il giocatore da prendere da Udine era Sanchez e non Floro Flores....vale a dire un titolare e non una riserva dell'Udinese.
storari11 300x184 Calciomercato Juventus: scambio Storari CastellazziCALCIOMERCATO JUVENTUS – MILANO, 16 GENNAIO 2011 – Marco Storari, vice Buffon fino alla settimana scorsa potrebbe lasciare la Juventus, lo riporta il quotidiano on line TuttoJuve.com. L’ex portiere di Milan e Sampdoria, protagonista di un ottimo girone d’andata con la maglia bianconera, non ha intenzione di sedersi in panchina adesso che Buffon è completamente recuperato e pronto a riprendersi il ruolo di portiere titolare della Juve. A Storari è seriamente interessata l’Inter, che cerca un portiere di sicuro affidamento per sostituire Julio Cesar, martoriato dagli infortuni nel corso di questa stagione. Alla luce di questi fattori potrebbe profilarsi un clamoroso scambio tra di Inter e Juve, con Storari che vestirebbe il nerazzurro con possibilità di giocare di nuovo titolare, e Castellazzi che approderebbe in bianconero a fare la riserva di Buffon.

sissoko juve gol 300x216 Calciomercato Juventus e Napoli: scambio Sissoko Santacroce in vista Milano, 14 gennaio 2011 – La pista Inler si fa sempre più complicata e così il Napoli ha deciso di virare su Momo Sissoko. Come riferito dal quotidiano Leggo Napoli, il centrocampista della Juventus sarebbe l’alterativa più accreditata allo svizzero di origini turche dell’Udinese. I bianconeri, per lasciar partire il maliano, vorrebbero in cambio Santacroce come contropartita oltre ad un conguaglio mentre il Napoli avrebbe proposto, come pedina di scambio, Zuniga. Sissoko è ormai ai ferri corti con Delneri e Marotta, mentre il difensore partenopeo non riesce a trovare spazio nell’undici titolare di Mazzarri. La Juve cerca rinforzi in difesa, il Napoli potrebbe trovare in Sissoko l’uomo giusto per il suo centrocampo. Le premesse per uno scambio già per questo gennaio ci sono tutte.

15 gennaio 2011: 19 convocati per il Bari. Amauri non recupera


Al termine dell’allenamento pomeridiano, Luigi Del Neri ha stilato l’elenco dei convocati per la sfida di domani pomeriggio contro il Bari. Saranno 19 i bianconeri disponibili.

Oltre a Luca Toni, fermatosi dopo la sfida con il Catania, saranno assenti anche Amauri, Fabio Grosso e Claudio Marchisio.

L’attaccante italo-brasiliano ha provato in allenamento, ma non ha completamente recuperato dall’intervento al naso a cui è stato sottoposto appena quattro giorni fa.

Il difensore, a 48 ore dal match di Coppa Italia, è stato sottoposto come da prassi a esame ecografico per valutare l’entità del fastidio muscolare che l’ha costretto a uscire al termine del primo tempo. Tale esame ha evidenziato una leggera contrattura al muscolo gemello mediale del polpaccio destro. Il giocatore salterà la sfida con i pugliesi e osserverà 2/3 giorni di riposo.

Il centrocampista è invece fermo a causa di uno stato febbrile che lo ha costretto a rimanere a riposo.

Ecco l’elenco completo dei convocati

1 Buffon
2 Motta
3 Chiellini
5 Sissoko
7 Salihamidzic
10 Del Piero
13 Manninger
14 Aquilani
17 Traore
19 Bonucci
21 Grygera
23 Pepe
25 Martinez
27 Krasic
30 Storari
33 Legrottaglie
35 Buchel
41 Giannetti
43 Sorensen

Del Neri: «Competitivi contro chiunque»


Nessuna domanda sul Bari, ma attenzione centrata, da parte dei media, sul rientro di Buffon e sul mercato. Sono questi i due argomenti principali che caratterizzano la conferenza stampa di Del Neri alla vigilia della sfida contro i pugliesi. Al tecnico bianconero viene subito chiesto su quale portiere sia caduta la sua scelta per la gara di domenica: «Toccherà a Buffon che, avendo recuperato fisicamente è pronto per giocare. Visto come si è comportato giovedì sono sicuro che farà il suo dovere. Nell’ultimo mese ha recuperato molto bene e velocemente, non fosse stato così non avrebbe giocato neanche contro il Catania, invece ha dato ampie garanzie. Storari? Quando uno non gioca sicuramente non può essere contento, ma il nostro colloquio è costante, sa che lo rispetto molto e che è stata una scelta difficile. Del resto Buffon è un giocatore di statura mondiale e garantisce notevole esperienza. La Juventus ha bisogno di due grandi portieri, senza dimenticare Manninger, altro elemento molto prezioso. Siamo coperti nel ruolo ed è fondamentale avere ogni settore al completo».

Il discorso si sposta sull’attacco, dove, dopo l’infortunio di Quagliarella, si è fermato anche Toni: «Contiamo di recuperare Del Piero, visto che anche ieri non stava male. Martinez sarà a disposizione, mentre per Iaquinta i tempi sono più lunghi. Vorrebbe sacrificarsi, ma dobbiamo stare attenti a non perdere per lungo tempo giocatori che in futuro potranno essere determinanti. Amauri? Ha recuperato dalla frattura al setto nasale e contiamo sul fatto che la maschera lo protegga».

Proprio riguardo all’attacco i media continuano ad accostare diversi nomi alla Juventus: «La società si sta comportando benissimo ed è molto attenta a valutare eventuali opportunità, ma il fatto è che in questo periodo siamo sfortunati, basti guardare quanto accaduto con Toni. Cerchiamo di recuperare i nostri giocatori, perché questa rosa, quando è completa, ha dimostrato di essere molto competitiva contro chiunque e di avere la qualità per fare più punti rispetto al girone di andata. Dovessimo dar retta ai giornali di questi mesi, avremmo preso decine di punte...».

Più che in attacco, nelle ultime gare la Juve ha avuto qualche difficoltà in difesa: «Ci sono stati momenti in cui abbiamo preso molti gol in poche partite e altri in cui abbiamo subito pochissimo, il tutto sempre con gli stessi difensori. Dobbiamo tornare a essere quelli del periodo in cui siamo riusciti a blindare la difesa».

Juventus-Bari, i precedenti


La storia dei confronti di campionato tra Juventus e Bari è nettamente a favore dei bianconeri. A Torino i galletti non hanno mai vinto, a fronte di 5 pareggi e ben 24 sconfitte. Anche nell’ultimo incontro, disputato nello scorso campionato, la Juve ha prevalso con il punteggio di 3-0, con doppietta di Iaquinta intervallata da un rigore di Del Piero

Il risultato tipico della sfida è di 2-0, avvenuto in 7 occasioni. La serie s’inaugura nel 1933 ed è una gara decisa già nel primo tempo per effetto delle reti messe a segno da Borel II e Monti. Quattro anni dopo è ancora lo stesso Borel II a firmare entrambe le reti, addirittura nei primi 10 minuti dell’incontro.

Si passa al 1960 e il copione non cambia: nel primo quarto di gara la Juve va avanti di due reti. I marcatori sono Charles e Stacchini.

Anche nel 1991-92 i bianconeri risolvono la pratica nella prima frazione di gioco. Apre Roberto Baggio dal dischetto, raddoppia il tedesco Jurgen Kohler.

Il centrale si ripete tre campionati dopo, nella prima gara della Juventus di Lippi al Delle Alpi. Anche stavolta è lui a firmare il 2-0. Prima ci sono le reti di Vialli con un colpo di testa e il rigore parato da Peruzzi a Guerrero, un minuto prima che lo stopper della Germania sigilli definitivamente il punteggio.

Nel nuovo millennio il 2-0 arriva subito, il 5marzo del 2000. Vanno in gol Conte poco prima dell’intervallo su uno splendido assist di tacco di Del Piero e lo stesso Alex ribadisce la superiorità dagli undici metri a inizio ripresa.

Del Piero: «Una prova di carattere»


«E’ stata una gara difficile, perché il Bari gioca molto bene e non merita la classifica che ha. Noi però abbiamo giocato una partita di grande carattere». Alessandro Del Piero sottolinea i meriti bianconeri nella vittoria contro il Bari, in una partita che ha visto la Juventus tornare al successo in campionato: «Venivamo da un punto ottenuto in tre partite e avevamo bisogno di una vittoria. Sono contento per il gol, ma anche per la gara di grande sacrificio che abbiamo disputato. Questo non è il nostro miglior momento, per via dei numerosi infortuni, ma riuscire a giocare partite del genere testimonia qualità importanti. Mi auguro che ora si riescano a recuperare i vari infortunati. D’ora in avanti ci saranno pochi turni infrasettimanali e dovremo essere bravi a sfruttare questa situazione».

Gli chiedono dove possa arrivare questa Juve, ma Alex non fissa obiettivi: «Il nostro progetto è mettere in campo tutto quello che possiamo e fornire delle buone prestazioni, poi con quelle arriveranno anche i risultati».

Risultati e Classifica

 

                                         
1 Milan 41 20 12 5 3 35 18
2 Lazio 37 20 11 4 5 26 18
3 Napoli 37 20 11 4 5 30 20
4 Roma 35 20 10 5 5 27 24
5 Juventus 34 20 9 7 4 35 25
6 Inter 32 18 9 5 4 29 17
7 Palermo 31 20 9 4 7 33 25
8 Udinese 30 20 9 3 8 31 27
9 Sampdoria 27 19 6 9 4 20 17
10 Cagliari 26 19 7 5 7 24 18
11 Bologna 24 21 6 7 8 20 29
12 Fiorentina 23 19 6 5 8 20 21
13 Chievo 23 20 5 8 7 20 22
14 Lecce 22 20 6 4 10 21 35
15 Catania 22 20 5 7 8 18 24
16 Parma 22 20 5 7 8 19 25
17 Genoa 20 19 5 5 9 13 21
18 Cesena 19 19 5 4 10 13 22
19 Brescia 18 20 5 3 12 17 26
20 Bari 14 20 3 5 12 13 30

San Paolo ancora tabù


Anche con il 2011, il San Paolo resta uno stadio tabù. Bianconeri superati 3-0 dal Napoli, trascinato da Cavani, autore di una tripletta. Sull’1-0, annullato un gol a Toni.

I bianconeri non chiudono bene in girone d’andata. Da domenica parte il ritorno, all’Olimpico arriva il Bari. Ma prima c’è da iniziare l’avventura in Coppa Italia. Sempre a Torino, giovedì sera c’è il match con il Catania.

Per la sfida del San Paolo, Del Neri punta subito su Toni e gli affianca Amauri. Per il resto, Storari in porta. Difesa con Grygera, Bonucci, Chiellini e Traore. A centrocampo Krasic, Aquilani, Marchisio e Pepe.

I bianconeri partono senza timore, cercando soprattutto Toni e Amauri dentro l’area. Su un traversone da destra, è Maggio a impegnare De Sanctis con un retropassaggio di testa. Il portiere partenopeo deve intervenire subito dopo anche su un esterno destro di Aquilani.

Il Napoli aspetta e alla prima occasione trova il gol. Maggio va sul fondo e centra per Cavani che insacca di testa da centro area. I padroni di casa cercano di sfruttare l’entusiasmo e con Hamsik e Lavezzi vanno al tiro: Storari evita il raddoppio.

Amauri suona la carica e solo un miracolo di De Sanctis evita il pareggio mettendo in angolo. Dal tiro dalla bandierina, Toni anticipa tutti e insacca di testa. Morganti però annulla per un presunto fallo dell’attaccante sul portiere, che appare però in ritardo.

Oltre il danno arriva anche la beffa. Al 27’ Cavani raddoppia, ancora di testa, su cross da sinistra di Dossena. Krasic tenta subito di riaprire la gara, ma il suo destro finisce a lato. Ci prova anche Toni di testa, ma De Sanctis è ancora piazzato. Storari ci mette una pezza su un sinistro di Dossena. Prima della fine, ci prova ancora Amauri di testa, ma non trova la porta. È l’ultima occasione di un primo tempo che si chiude sul 2¬-0 per i padroni di casa.

Ripresa. Subito un cambio: Grosso per Traore, ammonito a fine primo tempo. Amauri prova subito di testa, pallone a lato. Di testa tenta anche Toni un minuto dopo e questa volta De Sanctis è strepitoso nella deviazione. Krasic va sul fondo e centra dentro: Toni e Amauri anticipati.

Del Neri manda dentro anche Del Piero al posto di Amauri. Ma a colpire è ancora il Napoli. Ancora con Cavani, sempre di testa, su cross da destra di Hamsik. Del Piero prova a sfruttare il suo destro su punizione e sfiora la traversa. I bianconeri spingono e lasciano inevitabilmente spazi al Napoli. Lavezzi e Cavani mancano il quarto gol in contropiede.

Krasic e Toni creano un altro pericolo ma il gol bianconero non arriva. Ultimo cambio: Motta per Pepe (ammonito da poco), con Grosso avanzato a centrocampo. Il risultato è ormai compromesso e la squadra di Del Neri non riesce più a rientrare in partita. Finisce 3-0, decide la tripletta di Cavani.

Serie A 2010/11 – 19ª giornata d’andata
Napoli, stadio San Paolo
Domenica 9 gennaio 2011

NAPOLI-JUVENTUS 3-0 (2-0)
RETI: 20’ pt, 27’ pt e 8’ st Cavani
NAPOLI: De Sanctis; Grava, Cannavaro, Campagnaro; Maggio, Gargano, Pazienza, Dossena (23’ st Aronica); Hamsik (33’ st Yebda), Lavezzi; Cavani (40’ st Sosa). A disposizione: Iezzo, Cribari, Zuniga, Dumitru. All. Mazzarri.
JUVENTUS: Storari; Grygera, Bonucci, Chiellini, Traore (1’ st Grosso); Krasic, Marchisio, Aquilani, Pepe (21’ st Motta); Amauri (6’ st Del Piero), Toni. A disposizione: Manninger, Legrottaglie, Giandonato, Giannetti. All. Del Neri.
ARBITRO: Morganti di Ascoli Piceno.
AMMONITI: 41’ pt Traore, 45’ pt Dossena, 10’ st Hamsik, 12’ st Maggio, 15’ st Pepe.

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